TEATRO GIOIELLO. Lo spettacolo di Dan Goggin fino a domenica sul palco della Crocetta
Preghiere, balli e degne sepolture. Il ritmo delle suore di “Nunsense”
E’ per tutti il “musical delle suore” che ritorna, da oggi a sabato 29 novembre, dopo otto anni di assenza in città. “Nunsense - le amiche di Maria” animerà il palco del teatro Gioiello di via Cristoforo Colombo 31 con canti, balli e gag delle sfrenate consorelle impegnate a dare una degna sepoltura alle più sfortunate di loro, avvelenate da una minestra. Il musical off di Dan Goggin, che gioca con le parole “nun” (suora) e “nonsense”, ha debuttato nel 1985. Quindi, prima del popolarissimo “Sister Act”, festeggiando proprio nel 2015 trent’anni di successi in tutto il mondo. L’adattamento italiano e la regia sono di Fabrizio Angelini, con la collaborazione di Gianfranco Vergoni. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia dell’Alba, che ha fra i suoi successi il musical “Aggiungi un posto a tavola”, da due anni in tournée e per il quale è previsto un terzo anno di repliche.
In “Nunsense” un gruppo di suore scatenate fa divertire il pubblico grazie a un testo ironico e surreale. Le interpreti della scena sono esilaranti performer che vestono i panni (e la tonaca) di consorelle. Recitando, cantando e ballando, dimostrando le proprie capacità ma anche le inevitabili umane debolezze.
Le protagoniste sono calate nella vita di oggi e ben informate sugli avvenimenti della cronaca, nonché sugli eventi televisivi. Non a caso, l’allusivo sottotitolo “le amiche di Maria”… in riferimento alla popolare De Filippi conduttrice. In scena figurano Laura Del Ciotto (suor Maria Regina), Carolina Ciampoli (suor Maria Uberta), Monja Marrone (suor Robertanna), Alberta Cipriani (suor Maria Amnesia), Edilge Di Stefano (suor Maria Leonella), Giorgia Bellomo (suor Maria Prudenza) e Valentina Di Deo (suor Carità). La regia associata è di Alessia de Guglielmo, la direzione musicale porta la firma di Gabriele de Guglielmo. Impegnate a giocare a bingo, la madre superiora ed un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle altre 52 sorelle del Certosino Zelo. Tornate in convento, le religiose trovano tutte le altre con la faccia nella minestra. E, non avendo la possibilità economica di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sciagurate nel congelatore. Le amiche, però, non dandosi per vinte decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poter donar loro una giusta sepoltura.
Marco Spadavecchia
“Nunsense”: sul palco i balletti e le gag di sfrenate consorelle
MUSICAL. In tempi in cui le religiose vincono i talent show, com’è accaduto a Suor Cristina in “The Voice of Italy”, potrebbe non sembrare strano assistere ad altre religiose, impersonate da ottime performer, pronte a scatenarsi su di un palcoscenico. Eppure questo succederà, da domani al 29 novembre, al Teatro Gioiello nello spassoso musical “Nunsense le amiche di Maria” dove “nunsense” sta per un gioco di parole tra “nun”, che significa “suora”, e “nonsense”. Con la regia e l’adattamento italiano di Fabrizio Angelini, in collaborazione con Gianfranco Vergoni, la Compagnia dell’Alba metterà in scena questo delizioso capolavoro musicale di Dan Goggin che debuttò off Broadway nel 1985, molto prima del più celebre “Sister Act” che ha per protagoniste invece altre suore. In scena si assisterà qui ad un pirotecnico susseguirsi di canti, balli e gag di sfrenate consorelle impegnate a dare una degna sepoltura alle più sfortunate di loro avvelenate da una minestra micidiale. E non è stato scelto per caso l’allusivo sottotitolo del musical, “le amiche di Maria”. Impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Madre Superiora ed un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla zuppa al finocchio che Suor Giulia ha servito per cena.
Antonio Garbisa
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ROMA - Il Teatro de’ Servi non poteva iniziare la stagione meglio di così. Sul palco sette attrici scatenate, meravigliosamente breve, che interpretano altrettante suore del Certosino Zelo. Le sette ragazze ci fanno divertire, ridere e sbalordire con le loro numerose performance. La commedia musicale è di Dan Goggin che ha scritto poco più di un canovaccio. La storia è deliberatamente semplice: racconta di un gruppo di suore che devono trovare i soldi per fare il funerale a quattro loro consorelle morte per aver mangiato una fatale zuppa al finocchio e che si trovano nella ghiacciaia del convento. La madre superiora allora non trova di meglio che organizzare uno spettacolino, appunto il musical che ci apprestiamo a vedere. Il coinvolgimento del pubblico è totale, tanto che le suore-attrici all’inizio dello spettacolo passeggiano tra il pubblico, conversando amabilmente con la gente, come autentiche monache.
Due sono i valori aggiunti dello spettacolo. Il primo sono i brani musicali (stile broadway) e le divertenti coreografie, il secondo, come dicevamo all’inizio, la bravura delle sette attrici. Trovare sette attrici complete (che sanno oltre che recitare, anche cantare, ballare, fare il tip tap e danzare sulle punte) dev’essere stato un compito davvero arduo se pensiamo al nostro parco attori sempre povero di veri talenti, in quanto quelli autentici prima o poi si scoraggiano nel vedersi sopravanzare dai soliti amici degli amici. Non è però questo il caso della Compagnia dell’Alba (qui tutti sono degli autentici fuoriclasse) sostenuta da Fabrizio Angelini (che firma l’adattamento e la regia dello spettacolo) in collaborazione con Gianfranco Vergoni e la co-produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo diretto da Alessandro D’Alatri. Regista associata è Alessia De Guglielmo, mentre la direzione musicale è di Gabriele de Guglielmo.
Ma veniamo ora alle sette attrici che spadroneggiano sul palcoscenico. La madre superiora è Laura Del Ciotto, esprime simpatia sin dal primo momento, autoironica quanto basta, conduce lo show con grande disinvoltura. L’imponente Carolina Ciampoli è la superiora delle novizie e s’impone per la sua bellissima e potente voce, oltre a saper ballare con grande bravura il tip tap. C’è poi la “sostituta” della superiora. Ma lei non vuole fare la sostituta, sognando un ruolo da prima… donna. E’ Monja Marrone. Attenti a questo nome perché l’attrice sprizza simpatia da tutti i pori ed è di una bravura superiore alla media nazionale. Potremmo ricordarla come il “Pippo Franco” al femminile. Alberta Cipriani, suor Amnesia, ci ha sbalorditi con le sue scale musicali da soprano (Maria Callas comincia a tremare). Poi Edilge Di Stefano, suor Leonella, ha fatto morire dal ridere la platea con la sua “morte di una suora”, parodiando la famosa “Morte del Cigno”, mostrando un’abilità incredibile di danzatrice sulle punte, evidente risultato di molti anni di prove alla sbarra. Completano infine il cast Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo che danno man forte alle compagne nelle coreografie. Infine spieghiamo il titolo: NUNSENSE è un gioco di parole tra Nun - che in inglese significa suora - e “nonsenso”. Come dire: “paradosso”. Lo spettacolo ha debuttato a New York nel 1985 ed è stato replicato per ben 8 anni. Ha vinto quattro premi “Outer Critics Circle Award”, tra i quali quello di miglior musical off-Broadway ed è stato rappresentato in tutto il mondo in più di 26 lingue da oltre 25.000 attrici. Insomma un successo davvero ben meritato.
Vito Bruschini
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Roma - Al Teatro de’ Servi ha debuttato un divertente ed originale lavoro dal titolo Nunsense, le amiche di Maria: un gioco di parole in lingua inglese, che associa la parola nun (suora) a nonsense (nonsenso, cosa poco importante).
La messa in scena è opera della Compagnia dell’Alba, per la regia di Fabrizio Angelini, che ha curato anche la traduzione e l’adattamento del testo in collaborazione con Gianfranco Vergoni. Infatti, si tratta di un testo made in USA, scritto da Dan Goggin e che tanto successo ha riscosso in America (permanenza in scena 8 anni consecutivi). Ovviamente il libretto è stato opportunamente adattato alla realtà italiana contemporanea, per renderlo maggiormente fruibile.
La storia è abbastanza semplice, quasi un pretesto per fungere da fil rouge tra un’esibizione e l’altra. Infatti, le interpreti sono sette eccezionali performers (così si chiamano le attrici che sanno anche cantare e ballare). Tutte brave ed ammirevoli, le ragazze danno vita a frizzanti e divertenti personaggi. La Madre Superiora di un convento decide di organizzare uno spettacolo di beneficenza, per raccogliere fondi da utilizzare per una improrogabile incombenza.
E così inizia la spettacolare performance: le sette sutrine dimostrano tutta la loro bravura, ma i personaggi cui danno vita diventano la metafora delle umane debolezze, anche se celate sotto la tonaca da religiose, che certamente non le rende immuni da tentazioni e sentimenti comuni a tutti i mortali. Si esibiscono così, in gruppo e da sole, le nostre “dive” da convento, che ci piace citare ad una ad una, con il rispettivo ruolo: Laura Del Ciotto è Suor Maria Regina, la superiora con una segreta e malcelata ammirazione per la celebre Carmen Miranda e i suoi copricapi “alla frutta tropicale”; Carolina Ciampoli è Suor Maria Uberta, voce possente e tip-tap; Monja Marrone è Suor Robertanna, scalpitante e bravissima sostituta della superiora e di tutte le sorelle; Alberta Cipriani è Suor Maria Amnesia, splendida voce con parodia della Callas; Edilge Di Stefano è Suor Maria Leonella, a suo completo agio sulle punte, fino a dar vita a un’ironica “morte della suora” (parodia del celebre cigno); infine Giorgia Bellomo è Suor Maria Prudenza e Valentina Di Deo è Suor Carità.
Nel complesso uno spettacolo piacevole e ben costituito, magnifiche le esibizioni delle sette suore scatenate: infatti, già la loro bravura è uno stimolo più che valido per andare a vedere questo “strano musical”, dove spiccano momenti gustosi come il tip-tap di gruppo o il “momento dei pinguini”. Uno spettacolo da vedere!
Salvatore Sciré
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Risate, applausi e vip alla “prima” di “Nunsense, le amiche di Maria” al teatro di via del Mortaro. Si sono ritrovati tutti in via del Mortaro per vedere lo spettacolo di Dan Goggin, un “musical off” con protagoniste delle suore che cantano e ballano, che ha debuttato a Broadway nel 1985 e quindi prima del celebre “Sister Act” e che quest’anno compie trent’anni di successi in tutto il mondo. Tra i primi ad arrivare a teatro, il regista Alessandro D’Alatri, poco più in là Iaia Fiastri e Roberto Ciufoli. Quando arriva Enzo Garinei tanti gli si avvicinano per salutarlo e stringergli la mano, al decano dei palcoscenici, quasi novantenne, i colleghi si rivolgono con ammirazione e rispetto, lui sorride, saluta, ringrazia, qualcuno fa una battuta sulla sua squadra del cuore, la Lazio, lui alza lo sguardo al cielo, poi entra in teatro e si siede. Ecco il conduttore Fabio Canino, arrivano anche Rossana Casale e il regista e coreografo Gino Landi.
Alla fine della rappresentazione colleghi, amici e spettatori hanno fatto la fila davanti ai camerini per salutare i protagonisti, a cominciare da chi ha curato la regia dello spettacolo, Fabrizio Angelini, che ha riadattato il testo in collaborazione con Gianfranco Vergoni, fino alle attrici, da Laura Del Ciotto a Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo. La regia associata è di Alessia De Guglielmo, la direzione musicale di Gabriele De Guglielmo. Dopo Roma “Nunsense” sarà a Milano e a Torino.
Kristina Radanovic
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Adattata e diretta da Fabrizio Angelini, torna a Milano - al Martinitt da giovedì 15 ottobre a domenica 1 novembre - la versione italiana del popolare musical off Broadway di Dan Goggin su un gruppo di suore che organizzano uno spettacolo per raccogliere i fondi necessari a pagare l’ultimo viaggio delle consorelle inavvertitamente avvelenate dalla cuoca. Uno show brillante e divertente affidato a un cast di attrici e cantanti guidate dalla “superiora” Laura Del Ciotto.
Daniela Zacconi
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NUNSENSE di Dan Goggin, regia di Fabrizio Angelini
Prima di Sister Act, venne questo musical off Broadway che portava in scena un grippo di suore scatenate alle prese con partite di bingo e fatali zuppe di finocchio che azzerano l’organico del convento, obbligando le sorelle superstiti a ingegnarsi per organizzare un degno funerale. Adattamento e regia di Fabrizio Angelini, direzione musicale di Gabriele de Guglielmo.
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Dopo il grande successo di “Aggiungi un posto a tavola”, la Compagnia dell’Alba vi aspetta al Teatro Martinitt di Milano con il musical “Nunsense, le amiche di Maria” che ha fatto il suo debutto il 15 ottobre e replicherà fino al 1 novembre.
Ispirato alla celeberrima opera di Dan Goggin e riadattato dal regista Fabrizio Angelini, lo spettacolo è una vera e propria commedia musicale nella quale non mascherano situazioni comiche e scene originali.
Questo gruppo di suore scatenate vi farà divertire con un vero e proprio show: ognuna si esibirà con un pezzo per mettere in risalto le proprie doti, i propri sogni e anche le loro debolezze.
Raccontano interessanti storie e aneddoti giocando con la collaborazione del pubblico: saranno infatti l’improvvisazione e il contatto diretto con gli spettatori a renderle dei veri talenti. Una serata in compagnia con la Reverenda Madre, Suor Uberta, Suor Robertanna, Suor Leonessa e Suor Amnesia dove potrete vivere per un paio d’ore il retroscena della vita in convento.
Le cinque protagoniste hanno un’importante missione da compiere: raccogliere fondi per donare una degna sepoltura alle suore rimaste vittime della zuppa al finocchio servita dalla povera Suor Giulia. Le cinque superstiti diventano dunque il cast di questo show.
Una coordinazione e un’eleganza straordinaria si evincono nelle coreografie: le attrici si riveleranno inoltre delle ottime ballerine.
Direzione musicale di Gabriele De Guglielmo, in collaborazione con Gianfranco Vergoni e con Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marroni, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo, Valentina Di Deo. Un appuntamento da non perdere, da gustare con gli amici o con la famiglia. Le amiche di Maria vi aspettano per un musical tutto da vivere.
Francesca Febbo
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Musical delle suore
Al teatro dei Martinetti arriva “Nunsense”, il musical delle suore che Dan Goggin scrisse prima di “Sister Act”, presentando off Broadway nel 1985. c’è da ridere con le avventure delle suore impegnate a dare degna sepoltura alle più sfortunate di loro avvelenate da una minestra. L’adattamento e la regia sono di Fabrizio Angelini, con Gianfranco Vergoni, la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, la produzione Compagnia dell’Alba è la stessa di “Aggiungi un posto a tavola”.
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Nunsense
TEATRO MARTINITT
Quelle di “Sister Act” non sono le uniche suore del musical. C’è anche “Nunsense - Le amiche di Maria” regia di Fabrizio Angelini. Sfrenate suore vogliono dare degna sepoltura alla consorella morta per una minestra letale. Fino al 1° novembre.
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Dopo il debutto lancianese al Teatro Fenaroli il 19 e 20 settembre, “Le amiche di Maria” sono state in scena al Teatro de’ Servi di Roma dal 22 settembre all’11 ottobre, ora sono a Milano (al Teatro Martinitt) fino al 1° novembre e poi ancora a Torino e in Sardegna.
Fabrizio Angelini e Gianfranco Vergoni, artefici dell’adattamento italiano, hanno riportato in scena Nunsense, il musical off Broadway di successo, scritto da Dan Goggin, giunto al suo trentennale (ha debuttato nel dicembre 1985). Angelini ne cura la regia e le coreografie con la regia associata di Alessia de Guglielmo, la produzione della Compagnia dell’Alba con il Teatro Stabile dell’Aquila… tutti questi elementi fanno del ritorno di Nunsense un evento davvero interessante per chi lo abbia già visto nelle precedenti edizioni e per chi debba ancora scoprirlo. Riportiamo uno dei tanti commenti apparsi sulla stampa romana e su quella nazionale specializzata:
“Nunsense è uno spettacolo ironico e divertente che ha grandissimi pregi: un testo attuale; un linguaggio fresco e pulito che lo rende adatto ad ogni tipo di pubblico; è uno spettacolo coinvolgente (anche nel senso di interazione col pubblico); le protagoniste sono dotate di voci bellissime che, insieme, si amalgamano in una polifonia piacevolissima. I personaggi, ben scritti e differenziati tra loro, vengono caratterizzati da questo gruppo di attrici in maniera peculiare, garantendo una varietà di umanità molto divertente, dimostrando che, anche se una Compagnia è giovane e piccola e senza nomi di richiamo, si può fare un eccellente lavoro, perché quando c’è il talento il resto va da sé” (Flaminio Boni)
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La parola chiave per parlare del nuovo debutto milanese del musical Nunsense, al Teatro Martinitt (fino al 1 novembre) è “dopo“.
Dopo 5 anni dall’ultimo passaggio al Teatro della Luna, e dopo quasi 10 dal suo battesimo ufficiale al Teatro San Babila infatti questo musical è finalmente tornato in scena a Milano, come ogni volta diretto da Fabrizio Angelini che ogni volta ha saputo farne un successo (nota a margine: è stato proprio grazie a questo titolo e all’allestimento precedente che si deve l’inizio della sua fortunata e proficua collaborazione con la Compagnia dell’Alba).
Dopo un inizio di stagione pieno di apprezzamenti, pubblico, applausi (e selfie post-spettacolo) al Teatro de’ Servi di Roma, Nunsense è infatti approdato anche a Milano e si appresta, dopo le platee meneghine, a conquistare anche Torino al Teatro Gioiello dal 27 al 29 novembre.
Dopo… aver assistito ieri allo spettacolo ho dovuto aspettare che la straripante folla di artisti e performer venuti a festeggiare il regista e il cast mi lasciasse sufficiente spazio per congratularmi a mia volta per la qualità ed il livello di ciò che avevo appena visto in scena. Ma del resto Fabrizio Angelini è uno dei registi e coreografi più talentuosi e importanti del panorama italiano, e giusto per dare un senso ad una affermazione così fatemi citare, a titolo esemplificativo, in ordine sparso e senza pretesa di esaustività dal suo curriculum A Chorus Line, Rent, Aggiungi un Posto a Tavola, Pinocchio… (e per la cronaca: potrei continuare).
Dopo questa lunga premessa devo però necessariamente spendere una parola sul perché questo Nunsense (gioco di parole tra nun -suora- e nonsense) è un vero gioiello.
Intanto è scritto benissimo, e riprendendo un lungo discorso che distingue traduzioni ed adattamenti, parlando del valore del testo penso sia doveroso affiancare a Dan Goggin (autore sia del libretto sia della musica, che nel 1985 lo mise in scena Off Broadway dove rimase in cartellone per 3.672 repliche) anche Angelini e Gianfranco Vergoni, perché tutte le citazioni, le battute, le gag che componevano l’esilarante originale statunitense sono diventate irresistibili anche per noi italiani una volta sostituiti i riferimenti originali con analoghi esempi nostrani.
La canzone dedicata alle “cover” per esempio, i “sostituti” dei protagonisti in teatro, è esemplare: nomi, aneddoti, rimandi sono talmente perfetti sia nella struttura che nella metrica da rendere quasi incredibile che esistesse un originale in una lingua diversa. Ma un testo tanto ben scritto non avrebbe potuto nulla se regia, coreografia, colonna sonora e cast non gli avessero reso giustizia. E quindi fatemi concludere questa sezione con un altro, ulteriore complimento al regista-barra-coreografo, al Direttore Musicale Gabriele De Guglielmo e al cast di grandi professioniste in scena con Nunsense .
Brave tutte e tutte meritorie di citazione (la Madre Superiora Laura Del Ciotto, la novizia sulle punte Edilge Di Stefano, le suor…ensemble Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo), ma senza nulla togliere alle altre permettetemi una menzione speciale al talento di Carolina Ciampoli (una voce trascinante), Monja Marrone (…la nuova Fanny Brice!) e Alberta Cipriani (grandissimi tempi comici e senso del palco).
Quasi detto tutto, manca solo che lanci l’intervista a Fabrizio Angelini che già sentite in sottofondo, realizzata per MusicalOnTheRadio (scalpitante ai blocchi di partenza per una seconda stagione con tanti ospiti e tanta musica tratta dall’enorme repertorio del teatro musicale italiano e mondiale).
Spero serva come consiglio e invito a non perdere l’occasione di vedere Nunsense e le Sorelle del Certosino Zelo in scena nel loro tentativo di recuperare i fondi necessari alla sepoltura di 4 consorelle decedute per un incidente e provvisoriamente parcheggiate nel congelatore del convento.
Io intanto ringrazio Paolo Colombo dell’ospitalità, ma se mi date retta e andate a teatro a vedere Nunsense… dopo sappiate che sarete voi a ringraziare me.
Lucio Leone
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Musical
Le suore canterine di “Nunsense”
Molto prima che Whoopi Goldberg cominciasse a furoreggiare, in un tripudio di sequel sul grande schermo, sotto le mentite spoglie di una suora canterina nel film “Sister Act” (da cui fu poi tratto il musical che debuttò a Londra nel 2009 e a Broadway nel 2011), Dan Goggin fece colpo sui palcoscenici “off” di Broadway con “Nunsense”, glorioso musical che gioca con le parole “nun (suora in inglese) e “nonsense”. Era il 1985 e lo spettacolo entrò negli annali come secondo titolo nella storia per permanenza continuativa sulla scena alternativa americana. In trent’anni esatti le amiche di Maria hanno continuato a imperversare con canti, balli e gag. Ne è nata una versione italiana adattata e diretta da Fabrizio Angelini in collaborazione da Gianfranco Vergoni per la Compagnia dell’Alba, che si era già quotata in ambito musical con “Aggiungi un posto a tavola”. Questo “Nunsense” italiano raggiunge ora, da stasera alle 21 al primo novembre, il palco del Teatro Martinitt. Scritto da Goggin, è stato rappresentato in tutto il mondo in 26 lingue e ha incassato oltre 300 milioni di dollari, interpretato, nel ruolo della Madre Superiore, anche dall’ex moglie di Elvis, Priscilla Presley. L’irriverente testo mette in scena la macabra storia di un involontario omicidio di massa in un convento: una letale zuppa cucinata da una consorella avvelena 52 suore.
V. Cr.
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“Gianfranco Vergoni ed io abbiamo visto insieme un’edizione a New York nel 1992, e fu davvero esilarante. Ci colpirono la sua vena simpaticamente ironica, e il fatto che tutto sembrasse avvenire davvero lì, in quel momento, quasi improvvisato insieme al pubblico da questo gruppo di suore che erano eccellenti attrici, cantanti, danzatrici, talmente straordinarie da non sembrarlo. Già allora pensammo che sarebbe stato un esempio di lavoro interessante anche con delle attrici nostrane”. Con queste parole il regista Fabrizio Angelini spiega la genesi della commedia “Nunsense - Le amiche di Maeia” di Dan Goggin, che sta riscuotendo molto successo al Teatro de’ Servi di Roma, dove rimarrà in scena fino all’11 ottobre. Merito dell’allestimento e del validissimo, affiatato cast tutto al femminile composto da Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo, direzione musicale di Gabriele De Guglielmo, scene di Gabriele Moreschi, costumi di Pamela De Santi. Ecco la trama: impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Madre Superiora ed un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle altre 52 sorelle del Certosino Zelo: tornate in convento le suore trovano tutte le altre con la faccia nella minestra. Non avendo la possibilità di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate… nel congelatore. Ma le “amiche di Maria” non si danno per vinte e decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poter donar loro una giusta sepoltura. Nata molto prima di “Sister Act”, la commedia è stata in scena per 8 anni consecutivi a Broadway, dal 12 dicembre 1985. La traduzione italiana si cala nella realtà nostrana, con riferimenti a Suor Paola, don Mazzi e, nell’ironico sottotitolo, alla De Filippi.
Claudio Ruggiero
Nunsense. Le amiche di Maria - Al Teatro de’ Servi di Roma fino all’11 ottobre
Al botteghino del teatro una suora e un frate staccano i biglietti, controllati all’ingresso in sala da un’altra giovane suora la cui capigliatura ambrata fa capolino dalla cuffia, e suore-mascherine accompagnano gli spettatori ai loro posti. Siamo così catapultati all’interno del convento delle suore del Certosino Zelo, dove la zuppa al finocchio di suor Giulia ha avvelenato all’istante le 52 suore che l’hanno mangiata, trovate con la faccia nella minestra dalle sette consorelle scampate alla tragedia essendo andate a giocare a Bingo al convento delle Focolarine. L’introito della vendita dei biglietti d’auguri basta per seppellirne 48 e comprare un videoregistratore, le altre quattro vengono temporaneamente poste nel congelatore in attesa di reperire nuovi fondi allestendo un varietà in cui le cinque suore, la superiora e la novizia mettono in mostra tutta la gamma delle proprie recondite abilità.
Le amiche di Maria (precedentemente missionarie che si occupavano dei lebbrosi) sono instancabili, eclettiche e prorompenti nell’esibirsi a gloria di Dio e a beneficio delle 4 poverette che attendono l’eterno riposo, abili perfino nel dribblare la visita degli ispettori del Consiglio superiore di sanità perplessi davanti a quei blocchi di ghiaccio bianchi e neri.
Nunsense, crasi fra Nun (suora) e Nonsense, scritta da Dan Goggin, ha tenuto scena a Off-Broadway per otto anni dopo il debutto a New York nel 1985, pluripremiato e rappresentato in tutto il mondo in numerose lingue, ha generato sequel in diverse versioni.
Il regista Fabrizio Angelini dichiara di aver assistito al musical a New York nel 1992 rimanendone entusiasta insieme a Gianfranco Vergoni con cui ne ha curato la traduzione e l’adattamento, ambientandolo in Italia ai nostri giorni, e disegnandone le coreografie. La direzione musicale è di Gabriele De Guglielmo, le scene di Gabriele Moreschi, i costumi di Pamela De Santi.
Ciascuna suora propone la sua performance, mentre la madre superiora suor Maria Regina, che nella vita laicale era un’artista circense, si dibatte tra il richiamo all’ordine e il desiderio di far cassa. Suor Amnesia, che ha perso la memoria quando è stata colpita in testa da un crocifisso, svagata e irresistibile è comica suo malgrado, ventriloqua graffiante quando maneggia il suo salace pupazzo e cantante travolgente.
Le altre suore, Maria Uberta, Robertanna, Maria Prudenza e Carità e la novizia Maria Leonella, si prodigano senza sosta, cantando al Signore la voglia di vivere e la gioia di essere… vive, raccontando barzellette perfino durante l’intervallo. Una è ballerina classica e danza sulle punte sognando il tutù, un’altra libera il suo senso estetico attorcigliando il velo intorno al capo a mo’ di treccia o di elaborata acconciatura, la vice approfitta dei momenti di assenza della superiora per improvvisare numeri di varietà, un’altra sprigiona tanta effervescenza, ma, in fondo, se ne compiace lasciandosi andare a battute sull’attualità: il Papa e il sindaco Marino, don Mazzi, suor Germana e la tifosa laziale suor Paola.
Ilarità e buonumore a raffica si riversano sul pubblico che applaude ogni performance, mentre le sette artiste sembrano divertirsi un mondo.
Se il canto è un inno al Creatore, in esso si sciolgono le umane debolezze delle sutrine, che chiudono lo spettacolo ringraziando in musica il Santo che è in ogni essere umano.
Brave e versatili tutte: Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo.
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Torna in scena “NUNSENSE le amiche di Maria”, che sarà a Roma al Teatro de’ Servi dal 22 settembre per tre settimane, per proseguire nelle città di Milano al Teatro Martinetti dal 15 ottobre al 1 novembre e a Torino al Teatro Gioiello dal 27 al 29 novembre.
NUNSENSE (gioco di parole tra NUN - suora - e NONSENSE) di Dan Goggin è un musical off che ha debuttato a Broadway nel 1985 (molto prima di “Sister Act”, dunque) e che quest’anno compie trent’anni di successi in tutto il mondo.
L’adattamento italiano e la regia sono di Fabrizio Angelini con la collaborazione di Gianfranco Vergoni, lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia dell’Alba che ha fra i suoi successi il musical Aggiungi un posto a tavola, da due anni in tournée e per il quale è previsto un terzo anno di repliche. Nunsense si avvale anche della co-produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo.
In scena un gruppo di “suore” scatenate fanno divertire il pubblico grazie a un testo ironico e surreale; le attrici sono delle esilaranti performer che quasi sembrano improvvisare con gli spettatori: in Nunsense le consorelle recitano, cantano e ballano dimostrando le proprie capacità ma anche le proprie umane debolezze. Le protagoniste sono ben calate nella vita di oggi con tutti i nessi e connessi, ben informate sugli avvenimenti e sulla cronaca nonché sugli eventi televisivi, non è stato scelto per caso l’allusivo sottotitolo “Le amiche di Maria”.
Impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Madre Superiora ed un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle altre 52 sorelle del Certosino Zelo: tornate in convento le suore trovano tutte le altre con la faccia nella minestra. Non avendo la possibilità di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate… nel congelatore! Ma le “amiche di Maria” non si danno per vinte e decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poter donar loro una giusta sepoltura. In scena Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo, la regia associata è di Alessia de Guglielmo e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo.
Silvia Arosio
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Ad aprire la stagione del Teatro de’ Servi, il 22 settembre, la Compagnia dell’Alba che riprende uno dei suoi cavalli di battaglia: NUNSENSE, di Dan Goggin. Fabrizio Angelini ne firma ancora una volta adattamento e regia in collaborazione con Gianfranco Vergoni, con la regia associata di Alessia de Guglielmo e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo. In scena Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo. Lo spettacolo è co-prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo. Impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Madre Superiora ed un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle altre 52 sorelle del Certosino Zelo: tornate in convento le suore trovano tutte le altre con la faccia nella minestra. Non avendo la possibilità di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate… nel congelatore! Ma le “amiche di Maria” non si danno per vinte e decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poter donar loro una giusta sepoltura. Queste le premesse dell’esilarante performance, nata molto prima di Sister Act, nel quale le consorelle recitano, cantano e ballano dimostrando le proprie capacità ma anche le proprie umane debolezze. Nell’adattamento la vicenda è ambientata in Italia, ai giorni nostri. Le suore sono ben calate nella vita di oggi con tutti gli annessi e connessi, ben informate sugli avvenimenti e sulla cronaca nonché sugli eventi televisivi, con tanto di riferimenti a Suor Paola o don Mazzi… Lo spettacolo dopotutto, ha una allusivo sottotitolo: “le amiche di Maria”.
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Tornano le… amiche di Maria!
Torna in scena “NUNSENSE le amiche di Maria”, che sarà a Roma al Teatro de’ Servi dal 22 settembre per tre settimane, per proseguire nelle città di Milano al Teatro Martinetti dal 15 ottobre al 1 novembre e a Torino al Teatro Gioiello dal 27 al 29 novembre. NUNSENSE (gioco di parole tra NUN - suora - e NONSENSE) di Dan Goggin è un musical off che ha debuttato a Broadway nel 1985 (molto prima di “Sister Act”, dunque) e che quest’anno compie trent’anni di successi in tutto il mondo. L’adattamento italiano e la regia sono di Fabrizio Angelini con la collaborazione di Gianfranco Vergoni, lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia dell’Alba che ha fra i suoi successi il musical Aggiungi un posto a tavola, da due anni in tournée e per il quale è previsto un terzo anno di repliche. Nunsense si avvale anche della co-produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo. In scena un gruppo di “suore” scatenate fanno divertire il pubblico grazie a un testo ironico e surreale; le attrici sono delle esilaranti performer che quasi sembrano improvvisare con gli spettatori: in Nunsense le consorelle recitano, cantano e ballano dimostrando le proprie capacità ma anche le proprie umane debolezze. Le protagoniste sono ben calate nella vita di oggi con tutti i nessi e connessi, ben informate sugli avvenimenti e sulla cronaca nonché sugli eventi televisivi (non è stato scelto per caso l’allusivo sottotitolo “Le amiche di Maria”). Impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Madre Superiora ed un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle altre 52 sorelle del Certosino Zelo: tornate in convento le suore trovano tutte le altre con la faccia nella minestra. Non avendo la possibilità di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate… nel congelatore! Ma le “amiche di Maria” non si danno per vinte e decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poter donar loro una giusta sepoltura. In scena Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo, la regia associata è di Alessia de Guglielmo e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo.
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Prima di Sister Act, esisteva “Nunsense, le amiche di Maria”, spettacolo di Dan Goggi in cui protagoniste sono suore che recitano, cantano e ballano con ritmi scatenati. E sarà proprio questo il primo show in cartellone per il Teatro de’ Servi, che riapre stasera con il testo tradotto e adattato da Fabrizio Angelini e Gianfranco Vergoni. Nella versione italiano il duo riporta la vicenda in Italia, ai giorni nostri, mentre il testo originale racconta la New York degli anni Ottanta, ma resta intatta l’ironia, il sarcasmo e la forza dirompente della vicenda.
Stefano Petrella
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E’ stato il secondo musical della storia Off-Broadway per permanenza continuativa in scena (8 anni). Sarà lo spettacolo “Nunsense” di Dan Goggi ad aprire la stagione del Teatro de’ Servi stasera. La Compagnia dell’Alba riprende uno sei suoi cavalli di battaglia, Fabrizio Angelini ne firma adattamento e regia in collaborazione con Gianfranco Vergoni mentre Gabriele de Guglielmo cura la direzione musicale. Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo le protagoniste di questa storia che racconta le vicende di un gruppo di consorelle che decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi. Nato molto prima di Sister Act, questo spettacolo dà modo alle protagoniste di recitare, cantare e ballare sul palco in un crescendo coinvolgente. Nell’adattamento la vicenda è ambientata in Italia, ai giorni nostri.
Fab. Fin.
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Nunsense
Gioco di parole in inglese tra “nun”, suora, e “nonsense”, è la storia di un gruppo di esuberanti sutrine che, impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, sono le uniche a sopravvivere letteralmente alla fatale zuppa al finocchio della povera Suor Giulia. Queste suore - più svitate di Sister Act - promettono una serata di puro divertimento a suon di risate, danza e musica.
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Impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Reverenda Madre, Suor Uberta, Suor Robertanna, Suor Leonella e Suor Amnesia sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle 52 sorelle del Certosino Zelo: tornate in convento le cinque suore trovano tutte le altre consorelle con la faccia nella minestra! Non avendo la possibilità economica di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate… nel congelatore! Ma le “amiche di Maria” non si danno per vinte e mettono in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poterle seppellire. Queste le premesse dell’esilarante spettacolo, nato molto prima di Sister Act, nel quale le consorelle cantano, ballano e recitano ognuna con la sua storia, dimostrando le proprie capacità ma anche le proprie debolezze. Nell’adattamento la vicenda è ambientata in Italia, ai giorni nostri. Le suore sono ben calate nella vita di oggi con tutti gli annessi e connessi, ben informate sugli avvenimenti e sulla cronaca nonché sugli eventi televisivi, con tanto di riferimenti a Suor Paola o don Mazzi… Lo spettacolo dopotutto, ha un allusivo sottotitolo: “le amiche di Maria”…
Un gioco di parole tra NUN – suora e NONSENSE – ha debuttato al teatro “Cherry Lane” di New York il 12 Dicembre 1985. È stato il secondo musical della storia off-Broadway per permanenza continuativa in scena (8 anni). Ha vinto quattro premi “Outer Critics Circle Awards”, tra i quali quello di miglior musical off-Broadway ed è stato rappresentato in tutto il mondo in più di 26 lingue. Nunsense ha avuto anche un seguito. Anzi, più di uno: Nunsense2 the sequel, Nunsense jamboree (una versione country), e perfino Nunsense a-men, una versione con tutti i ruoli interpretati da attori maschi.
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